La psicoterapia è un’ esperienza emozionale unica, irripetibile, non riproducibile e poco descrivibile, che scaturisce dall’ incontro emozionale tra due persone che partecipano assieme al processo di cura.
Ma, essendo la psicoterapia un’ esperienza prolungata, faticosa e impegnativa, che richiede co-responsabilità, necessita di una forte motivazione da parte del paziente che investe in questa esperienza parte del proprio tempo, energie psichiche ed economiche. Il paziente non essendo un recettore passivo di cure, partecipa attivamente ed emotivamente al processo, rendendosi disponibile a mettersi in gioco riguardo le dimensioni riconosciute come problematiche e che lo hanno spinto ad una decisione autonoma e responsabile di richiesta d’intervento, per poi esplorare anche quegli aspetti di Sé che non sono pienamente conosciuti.
In cosa consiste la relazione terapeutica?
La psicoterapia è un percorso, come se fosse un viaggio in cui si contatta e si esplora il proprio mondo interno, alla ricerca di un filo smarrito. Nella stanza di analisi si incontrano spesso il dolore, i sentimenti e l’emotività, ci si viaggia intorno e poi attraverso, contattando ciò che prima sembrava inaccessibile e che ora, in due, diventa possibile. Ed è proprio lo spazio accogliente e contenitivo, in cui si situa la relazione terapeutica, che consente di sviluppare una maggiore conoscenza e comprensione dell’ esperienza di sé e dell’ altro e consente di avviare ed elaborare una nuova narrazione dell’ esperienza personale, dando un senso emotivo ad essa, un nome e un significato a ciò che prima non sembrava averne, traducendo in un linguaggio comprensibile ciò che sembrava non esserlo per il paziente da solo.
Difatti la persona sostenuta nell’ espressione del disagio e nella ricerca del suo significato, esplora la sua storia in un gioco relazionale con il terapeuta, riconoscendo i modelli relazionali appresi e costruendone di nuovi, creando nuovi spazi per nuove opportunità di pensiero e riflessione.
Pian piano si naviga insieme nel proprio mondo e nella relazione che si ha con il mondo, si incontrano varie parti di sé e diventa sempre più chiaro che il dolore non si chiama ansia, attacco di panico, depressione o altro poiché il dolore è altrove, è scritto nella nostra storia, nelle modalità di funzionamento della nostra mente e attraverso cui guardiamo il mondo, le nostre relazioni e di come ce ne occupiamo.
Tutto ciò attraverso una relazione interpersonale che implica una ricorsività degli incontri, cosa che rende il tempo delle sedute cadenzato, con una frequenza regolare e continua nel tempo.
Cosa accade in una relazione terapeutica?
Accade altro nella relazione terapeutica:
- si esprimono, si esplorano e si descrivono i sentimenti e i vissuti, gli stati d’animo e le dimensioni problematiche
- si favorisce la consapevolezza corporea prestando attenzione ai segnali di cui il corpo spesso si fa portavoce
- si contengono i sentimenti caotici e le sensazioni dolorose attraverso la cura terapeutica
In pratica, la relazione emotiva tra terapeuta e paziente è essenzialmente un’ esperienza preziosa, significativa ed emotivamente trasformativa; è essa stessa a rappresentare il fattore curativo più vitale della psicoterapia.